...e finalmente ce la feci. 1600 pagine in 7 mesi.

Un romanzo lungo e a volte lento. Ma che di questa lentezza gode e ne approfitta per penetrarti dentro e non uscirne più. Come una serie tv, all'inizio non apprezzi affatto la cadenza delle puntate, vorresti tutto e subito, poi, piano piano, ti affezioni e accondiscendi al ritmo...

Tutto gira intorno alla ricerca del pretendente giusto per Lata, la figlia minore della famiglia Mehra.
La prima puntata si apre sul matrimonio di Savita, la figlia maggiore dei Mehra, dalla carnagione chiara e quindi più "sposabile" rispetto alla minore.
Lata, in quel giorno speciale, si mostra ingenua e assai inesperta dei sentimenti e delle passioni che l'amore può accendere. Ha opinioni sprezzanti nei confronti dei sentimenti.
Durante la festa si chiede come farà sua sorella a prendere confidenza con quell'uomo che non aveva mai visto e non capisce come questa potrà non solo amarlo, ma condividere con lui momenti propri, intimi, così come fa con lei e la madre...

Il marito è Pran è il figlio maggiore e cagionevole dei Kappor, e qui si potrebbe aprire dei ritratti su i singoli soggetti della famiglia: il capofamiglia, Manesh Kapoor, che ci porterà nelle stanze dei bottoni dello stato, in quanto Ministro dello Stato federale, la moglie, di cui non viene mai detto neppure il nome, anonima solida colonna della sua vita, Maan il fratello "scavezzacollo" fidanzato a Benares, Veena, unica figlia femmina dei Kapoor sposa di Kedarnath che ci ricondurrà con dolore malinconico nei drammi della partizione.

...ma la famiglia della sposa ruba subito la scena e si dimostra protagonista: c'è lei, la "Mamma", la "pupara" del matrimonio,  Rupa Mehra, rimasta vedova si accolla tutta la responsabilità di trovare dei buoni "partiti" per le figlie. La Mamma, come si fa chiamare da tutti, cerca di essere onnipresente, di conoscere ogni dettagli e di drammatizzare quanto più possibile. C'è suo padre, il dott. Kishen Chand Seth, risposato con la giovane Parvati, uomo rustico e insofferente. C'è Savita, quasi fastidiosa per la sua costante calma e per la sua giusta misura in tutto. È controbilanciata da suo fratello maggiore, Arun, arrogante e presuntuoso nel suo stato sociale di Sahib indiano, o come lo chiamano. Mentre l'indecisione è fatta uomo in Varun, il fratello maschio più piccolo e insicuro, ancora alla ricerca del suo domani.

E con questo si chiude la breve carrellata su alcuni dei personaggio. La possiamo allargare sulla casa dei Kapoor dove si svolge il matrimonio e poi sulla città.

Brahmpur, con il Gange, i suoi gath per la cremazione, i barcaioli, il forte e il college, i campi da cricket e il club.
Ma c'è anche Calcutta e il Bengala, con la sua propria identità. Qui risiedono i Chatterji, la famiglia della moglie di Arun Mehra, la frivola Meenakshi, con la sua risata argentina.
...e qui devo esprimere il mio favore verso di loro, una famiglia atipica e originale: il Giudice Chatterji, che accondiscende l'indole dei figli, anche quelle meno tradizionali, la signora, sua giusta consorte, il figlio maggiore, il poeta, il mio preferito tra i pretendenti di Lata, Amit!!!, ma abbiamo anche un mistico, Dipankar, la seconda figlia, Kakoli, e il piccolo Tapan, e c'è anche un cane, per niente affabile.

Potrebbero bastare vero, ma non è così.

Abbiamo anche la famiglia Khan, mussulmani, potenti proprietari terrieri del distretto rurale di Rudria: Nawab Saib di Baitar e i suoi due figli maschi, Imtiaz il medico e Firoz l'avvocato, poi la figlia, Zainab, che segue il vive nella parte di casa dedicata alla donne perché segue il purdah.

Adesso che abbiamo tutti pezzi possiamo intessere le loro storie. E ce ne sono diverse.

C'è l'amore impossibile di Lata per Kabir Durani, un compagno di college mussulmano. C'è l'amicizia tra Maan e Firoz, che supera le difficoltà degli scontri religiosi per arenarsi nel non detto di eventi torbidi del passato del Nawab Sahib e Saeeda Bai, la "cortigiana" di cui Maan si innamora...
C'è il "calzolaio" Haresh che legittimamente diverrà il ragazzo giusto, ma che la prima mattina dopo le nozze sembra dileguarsi.
C'è il Pula Mela e la strage di innocenti, c'è Baskar e la sua passione per la matematica alimentata dal Dott. Durani padre di Kabir sul quale pende l'ombra della pazzia della madre...
C'è la Prahna, la fabbrica ceca di scarpe dove lavora Haresh, c'è il ministro degli interni L.N. Agarwal e la sua politica dal pugno duro, c'è il Pandit Jawaharlal Nehru che scende al fianco di Manesh Kapoor durante la campagna elettorale.
C'è la vita rurale e le sue crude tradizioni castali. C'è legge sullo Zamindari, e le sue controverse conseguenza.
C'è una vita intensa e assolutamente varia. Uno specchio senza pari di un spaccato di società in un determinato momento politico.

Non riesco ad immaginare cosa sarà il seguito.