Diario di viaggio.


Keoladeo Ghana National Park, Bharatpur, Rajasthan, India,
inserito originariamente da pavangupta.

La mattina parte con il seguente programma: prima tappa Keoladeo Ghana Nationali Park, uno dei parchi ornitologici più famosi dell’India, almeno secondo il nostro tour leader. Siamo poco fiduciosi di vedere qualcosa d’interessante, agosto è la stagione dei monsoni e gli animali non si mettono in mostra.

Arriviamo all’ingresso, la prima cosa che facciamo tutti è procacciarci il beveraggio. Quasi fosse una 5 giorni nel deserto. Spaventati come siamo dal poter soffrire minimamente qualcosa, di abbassare anche solo per un attimo i nostri standard di lusso e benessere, turisti, quando facciamo così siamo proprio turisti!
Con le nostre bottiglie di plastica piene d’acqua ci collochiamo a coppia sui rickshaw, io e Tiziana siamo una coppia fissa, abbiamo appurato ormai che i nostri deretani sono complementari. … e partiamo.
Il nostro “locomotore” è giovane e carino, è molto bravo e attento a farci vedere quei pochi, pochissimi animali che troviamo lungo il tragitto, un iguana, un martin pescatore, aironi, tartarughe ecc. Ma la cosa più bella sono le farfalle, inafferrabili! Sono tante, diverse, enormi e colorare e per niente fotogeniche! Non si fermano un minuto davanti all’obbiettivo, sono inclementi ed impassibili del mio desiderio di portarmene a casa il ricordo.
Lungo tutto il tragitto, siamo affiancate, circondate, quasi assediate da una moltitudine di bambini e ragazzi che, essendo oggi festa, non sono andati a scuola e hanno pensato bene di venire a deridere ed importunare turiste italiane al Keoladeo Park.

La giornata è grigia, come le loro divise, ma i loro volti sono illuminati, dagl’occhi e dalla voglia di arrivare, di diventare, di scalare il mondo. Esagero? Può essere… troppi condizionamenti letterari, la nuova potenza India, la grande forza della sua gente.












La foto che ho scattato di alcuni di questi ragazzi mi esaltava ancora prima di vederla stampata. È la mia preferita. Citando il povero Pierangelo Bertoli - colonna sonora della mia infanzia – la foto già mi parla: “…con un piede nel passato, ma lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.
Quindi niente uccelli, ahimé, ma una bella foto, ne sono certa.