Basta guardare come dicono sì. Anziché annuire come noi alzando e abbassando la testa, la scuotono circa come quando noi diciamo di no: ma la differenza del gesto è tuttavia enorme. Il loro no che significa sì consiste in un far ondeggiare il capo (il loro capo bruno e ondulato con quella povera pelle nera, che è il colore più bello che possa vere la pelle) teneramente: in un gesto insieme dolce: « Povero me, io dico di sì, ma non so se si puo' fare», e insieme sbarazzino « Perchè no?» impaurito: « È così difficile» e insieme vezzoso « Sono tutto per te». La testa va su e giù. come leggermente staccata dal collo e le spalle ondeggiano un po' anch'esse, con un gesto di giovinetta che vince il pudore, che si erige affettuosa. Viste a distanza le masse indiane si fissano nella memoria, con quel gesto di assentimento, e il sorriso infantile e radioso negli oocchi che l'accompagna. La loro religione è in quel gesto.
L'odore dell'India, Pier Paolo Pasolini
Longanesi 1979
:: Pier Paolo Pasolini
6 Comments
Anche a me.
Pensa che proprio questo brano sul si' che e' un no ma anche (forse)un si' lo avevo usato tempo fa per scrivere una introduzione all'India, come primo brano.
Anche per me questo gesto e' un po' il simbolo dell'India.
E poi mi fa impazzire "quella povera pelle nera, che è il colore più bello che possa vere la pelle"... ma questo te l'avevo gia' detto!
La prima volta che ho sperimentato questo gesto e' stato nelle poche ore dopo essere arrivata in India, quando ho chiesto al mio amico se voleva dell'acqua, lui ha detto si' (nel modo indiano) e io non gliela davo, lui aspettava... siamo stati mezz'ora cosi'. Poi ho capito.
Pasolini l'ho letto subito dopo!
È un gesto bello, incomprensibile per un occidentale, ti accende accompagnato dal quel sorriso contagiante
Pasolini mi è piaciuto e ho voglia di lasciarmi entusiasmare, di trovare qualcosa che mi gratifichi, qualcosa a cui aggrapparmi, per uscire dalle piccole delusioni della quotidianità che non so accettare, un pò come il tuo film sulla vita di Gandhi...
piacerebbe anche a me, ripartire!
magari con una bella compagnia di "appassionate" di India ;)
Ma com'è che siamo "appassionate" (al femminile)?
Siamo solo donne a subire il fascino dell'India (o almeno a scriverne nei blog)?