Diario di viaggio.

FOTO SONIA SQUILLONI

Terza tappa: Ranakpur, tempio di Adinath, la nostra prima visita ad un tempio jaina e guarda caso partiamo proprio dal più imponente!
Scendiamo dall’autobus e siamo accolti da una famigliola di scimmie… occhio le scimmie sono dispettose! Evitiamo graffi e ci incamminiamo verso quest’imponente edificio.
Un blocco di pietra bianca con pinnacoli tipo i castelli di sabbia dei bambini, stagliato su un prato verde. Indiscusso e imperturbabile.

Toilettati e debitamente coperti, scalzati, saliamo le scale e ci facciamo inghiottire da questo cesello di marmo avorio. Impressionante, massiccio fuori e tenero e intarsiato dentro.
Decine di sale e volte, colonne intarsiate e capitelli cesellati da motivi diversi.

Un enorme open space di brulicante decorazione.
Ci perdiamo e passiamo piacevoli ore all’interno, appollaiati sul fresco marmo candido.
Lezioncina sul jainismo che a questo punto c’incuriosisce eccome!
Io riporto quello che m’è rimasto, pardon!


JAINISMO o Giainismo
(vedi Wikipedia)

È una religione recente, diffusa contemporaneamente al buddismo in un momento di calo dell’induismo, attorno al 500 a.C.
Ateista in quanto non riconosce una divinità suprema che regge le sorti dell’universo, ma individua 12 Tirthankara, uomini liberati che hanno sciolto il ciclo reincarnazione “samsara” e hanno ottenuto la liberazione “moksha”.
Molto in comune con l’induismo quindi, come anche il riconoscimento di numerose divinità.
La liberazione del karma si cerca mediante 5 voti, i “vrata”, voti comuni per i monaci e i laici:
1) non violenza “aimsa”,
2) sincerità,
3) divieto di appropriarsi dei beni altri eccetto in caso di dono,
4) castità
5) non attaccamento ai beni materiali.
(Tosti no?!) Sulla guida routard mi aveva incuriosito il fatto che i jaim sono ricchissimi, la gente si fida talmente tanto di loro che gli metter in mano interi capitali! Seguono a tal punto questi precetti, che indossano delle mascherine da chirurgo per non ingerire casualmente insetti e spazzano in continuazione i tempi che sono conseguentemente pulitissimi. (Qualcuno ricorda forse la figlia dello svedese in Pastorale Americana, del mitico Philip Roth?)
C’è addirittura una setta che gira nuda, “vestiti di aria”.
Si parla di 4 milione di jainisti in tutta l’India, quindi 4 su 1.100. La terza religione dell'India, ma decisamente una minoranza.


È curioso come ci guarda la gente, con malizia, le donne si coprono il volto e ci sorridono. Strani 'sti turisti.