Diario di viaggio

foto di Intimateeye

17 agosto 2007.
Lasciate le stelle a notte fonda, ho trovato alcova nella nicchia nel muro attrezzata con materasso. Le mie compagne di stanza già se la dormivano alla grande.
Mi ha vinto un sonno irrequieto, agitato, dove anche il canto dei grilli non era semplice disturbo ma una martellante colonna sonora di inquietanti e fobici pensieri: grilli, gli insetti, gli animali, i serpenti, la finestra vicina, il rifiuto, il caldo, la polvere, il lenzuolo che non c’è, il rifiuto, il lucchetto da diario segreto, la pala per l’aria non arriva, il materasso, la muratura. Alle 5, non era più il caso di accondiscendere a questa tortura e mi sono ribellata. Ho salutato questo debole Morfeo che ha aperto le braccia senza esitare. Alba a Orcha. Bocconi di nuvole illuminati di rosa, dal basso, come un calore che si accende.
Cosa sono i boccni di nuvola? I bocconi di nuvola, sono quei piccoli morsi di morbida materia bianca che galleggiano nella glassa rosata del cielo dell'alba, e che spesso riportano anche una profuma spolveratina di nuovo sole, fresco fresco di giornata...
Prendo la macchina fotografica, due scatti alle nuvole e faccio due passi. Penso:
-“potrei anche uscire dal recinto dell’albergo, perché no, potrei… sì, certo se mi fossi vestita! azz!”.
In albergo posso anche girare in pareo da mare, ma per le strade di questo piccolo paese non è il caso.
Bene sono le 5.30, sono ben sveglia e qui fa già un caldo cane!
Yoga! Il pareo ce l’ho, e servirà da tappetino e il resto si vedrà.
Quando mi accorgo che sotto il portico dove faccio la pratica ci sono anche le ventole per l’aria, è già tardi. Non sono ancora le 6 del mattino e sono già "mezza" di sudore.
Saluto all’alba - un obbligo con quelle nuvole rosa - un lavoro sottile, respiro sincronico a minimi movimenti. Ho iniziato a fare yoga tre anni fa e non avrei mai pensato che potesse diventare così importante. Ho iniziato per riempire un momento vuoto, non un vuoto di tempo, ma un vuoto di passione. L’incontro con Paola, la mia maestra, e poi un graduale amore, consolidato con la pratica, l’abbandono e il respiro che prende forza e diventa te.
Vorrei proseguire con l’asana del corvo, in omaggio al mio pubblico di pennuti neri, radunato sul tetto della stanza di fronte, ma riesco a malapena a tenermi in equilibri sulle mani con i ginocchi sopra le spalle.
Passiamo a qualcosa di più semplice, la locusta, la mia preferita, shalabhasana, l’albero, vriksana, come ignorare tali colossi in questa terra, e per concludere aditi, la madre terra.
Quando riemergo dal distacco è ancora troppo presto per tutto, libero spazio solo ai pensieri e alla lettura. Questo Siddharta lo porto ovunque ma non riesco proprio a far scorrere le pagine. Qualcuno me lo dovrà spiegare tutto il suo valore!?
Ognuno ai propri limiti, ogni soggetto se li crea e se li distrugge. Uno dei miei è quello di non leggere i libri di cui troppo si è parlato. Sarà una paura di trovarli esauriti o di uniformare il mio parere agli altri? Penso spesso di cambiare, ma forse è così, è un limite e basta, come molti altri. Ma i limiti quelli veri sono altri, quelli difficili da accettare. Sono quelli che ti pongono gli altri e che non dipendono assolutamente da te. Accettare l’esistenza del limite è più difficile che superarlo o porlo, è sopra di te e non puoi fare.
Ci vuole semplice onestà. Sembra cosa da poco, ma non lo é. Accettazione.
Può apparire più facile mentire, accondiscendere o travisare, magari anche in buona fede, ma non paga quanto paga essere onesti, con se e con gli altri.
L’onestà paga con una moneta inesauribile.
E la modestia? …e fino a dove arriva senza far subentrare il vittimismo e sottovalutazione? Il limite da quale trincea è segnato? Il rifiuto. Rifiuto di questo non poter agire, di non essere parte dell’azione. Rifiuto il dover attender per poter essere.
Ho capito, Orcha è “l’anima dell’India”, dice la guida, ma che sia in amore/odio con la mia di anima? Che ho fatto di male?! …a che ora servono la colazione? Vi prego?! Mi sono solo svegliata presto?!
Prendo la decisione di lasciare le mie riflessioni e di tornare animale di branco. Arriva anche la colazione, se Shiva vuole! Torna pure il mio amico – il-bello-ma-truce - ma lo perdo di vista, quest’agosto gli ormoni sembrano in ferie… Partiamo vi prego, andiamo per palazzi, templi e mercati, svegliatevi compagni di viaggio, non ne posso più della mia solitudine!

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Ad Orcha a contar le stelle
Orcha, relax da mille e una notte